
Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 46,2%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex sherry oloroso
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Moet Hennessy
Prezzo indicativo: € 190,00
Sito web ufficiale: www.ardbeg.com
Valutazione: 95/100
Distribuito a settembre del 2019, questo imbottigliamento prende il nome dall’omonima spiaggia di Islay, nota anche come Singing Sands (le sabbie che cantano, il nome in gaelico significa “sabbie bianche e soffici che cantano sotto i tuoi piedi”), e rappresenta la prima bottiglia del core range di Ardbeg che dopo diversi anni abbia un’età dichiarata.
Si tratta di uno small batch, che in etichetta presenta un codice per poterne seguire la storia online (di questo imbottigliamento, la trovate qui), con la ricetta base che ci si aspetta cambi leggermente di anno in anno, anche in base alla disponibilità delle botti.
Uso le parole della distilleria a proposito di questa espressione:
“Questo raro single malt di 19 anni è ispirato dalla vista paradisiaca offerta da Traigh Bhan su Islay, nota tra i locali come le Sabbie che Cantano, e verrà distribuita annualmente in quantità ridotte.
Il luogo così affascinante da cui ha preso il nome questo imbottigliamento offre sabbie bianche e morbide che cantano sotto i piedi, ma accanto al suo lato più seducente nasconde un aspetto più pericoloso: è sconsigliato fare il bagno nelle sue acque cristalline a causa delle rocce vulcaniche frastagliate che sbucano lungo la battigia.”
Note di degustazione
Oro chiaro nel bicchiere.
Salmastro e acre come l’olfatto di un Ardbeg deve essere, bello viscoso e pieno come una lampada a olio appesa sulla prua di una nave che solca l’oceano, assieme a chiodi di garofano, arancia, cioccolato, liquirizia, vaniglia e cocco. C’è anche una netta componente boscosa, con aghi di pino e legno umido, resina, cui si aggiunge un sentore di cuoio. Tutto ben equilibrato e armonico, pungente.
Setoso al palato, scivola lasciando una patina quasi masticabile sulla lingua, con la dolcezza che la accarezza con un profilo zuccherino e caramellato, ma non ci si può ingannare, la torba si fa sentire, umida e carnosa, con il fumo acre che pizzica le pareti della bocca. Liquirizia e cioccolato riposano assieme, con il cuoio bagnato dagli spruzzi dell’oceano a fargli da contrappunto, lasciando gli agrumi (arancia, ma anche una grattata di scorza di limone) nelle retrovie. In lunghezza, sulla legna umida del falò vengono buttati un po’ di copertoni d’auto, giusto per ravvivare l’ambiente, con la torbatura che si conferma vivace nonostante la non proprio giovinezza del whisky. Ancora cocco in sottofondo. Muschio. Complesso e stratificato.
Finale che riempie a lungo la bocca, di cenere, oceano, cioccolato, arancia, cuoio… anche il bicchiere vuoto rimanda ai sapori appena colti.
Ricco e pieno senza essere esplosivo, l’età ha giovato molto a questo Ardbeg confermandone lo spirito, che risulta pienamente riconoscibile ma riflessivo, con la forza ammorbidita ma non piegata dal tempo. Gli aromi sono equilibrati, la gradazione centratissima, richiede attenzione e cura, strano quasi a dirsi ma è un Ardbeg meditativo.