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Notizie sul whisky

La bottiglia infinita

Come creare un blend casalingo con i whisky che si tengono in casa.

Un articolo di Robert Simonson per conto del The New York Times

© The Laphroaig Project

Josh Peters la realizza da anni, senza sapere che avesse un nome. Ogni volta che una delle sue bottiglie di whisky arriva quasi al fondo, ne versa il contenuto in un’altra bottiglia che contiene già rimasugli di altri whisky.

“L’ho sempre chiamata la ‘bottiglia solera’,” afferma Peters, gestore del blog The Whiskey Jug, facendo riferimento al procedimento di blending comunemente usato nella produzione dello sherry, in cui in una serie di botti viene aggiunto vino nuovo a intervalli regolari man mano che quello maturo ne viene estratto.

Il blending casalingo di whisky in realtà un nome ce l’ha, la infinity bottle (bottiglia infinita), e viene seguito da appassionati di tutto il mondo. Provate a cercare “infinitybottle” su Instagram, e spunteranno centinaia di foto di bottiglie piene di mélange di distillati. Con la pandemia causata dal Corona virus che ha costretto la gente barricata in casa a inventarsi nuovi progetti da seguire, potremmo trovarci davanti a un boom di bottiglie infinite.

Le bottiglie son tutte diverse tra loro, e questo è uno degli aspetti che rende l’idea così intrigante. “Questo blend di whisky che ti trovi a creare non solo cambia costantemente, ma è completamente unico e originale,” afferma Daniel, che vive a Ottawa e gestisce l’account di Instagram The Laphroaig Project (su sua richiesta, riveliamo solo il suo nome di battesimo dato che lavora per il governo canadese). “Nessuno si troverà mai con esattamente lo stesso whisky.”

Come suggerisce il nome del suo account di Instagram, Daniel è innamorato in particolare di Laphroaig, e ha iniziato la sua prima bottiglia infinita con una dose di Laphroaig Cairdeas Fino Cask del 2018. “Da allora, ho aggiunto pochi centilitri soprattutto di malti dalla forte torbatura o finiti in sherry della mia collezione che avessi già aperto,” spiega, e tra loro ci sono Caol Ila, Ardbeg, Talisker e Lagavulin. “È un assortimento del tutto casuale.” La sua sola regola: usare esclusivamente whisky di qualità.

In generale le regole di questo gioco sono poche, chi lo pratica a volte si appunta i distillati man mano che li aggiunge (con nome, quantità e data) così da tenere traccia del blend. In altri casi, gli appassionati vanno totalmente a braccio affidandosi alla totale libertà creativa che offre questo hobby. Anche rum, brandy e altri distillati si prestano alle bottiglie infinite, ovviamente separati per genere e non mescolati assieme.

“La mia prima bottiglia era un mix davvero folle,” afferma Brian Donaghy, un gestore di sistemi informatici che vive a Moorestown, in New Jersey, e gestisce l’account di Instagram Bourbon on My Porch. “In pratica il tema cui mi attenevo era di usare solo prodotti della Sazerac Company, non è che seguissi chissà quale principio.” La Sazerac Company produce molti whiskey, tra cui Buffalo Trace, Eagle Rare e Blanton’s.

L’ondata di bottiglie infinite ha raggiunto una tale diffusione da aver lasciato gli scaffali delle case per arrivare nei locali. A febbraio, Frank Caiafa, direttore del food and beverage al Lexington Hotel a Midtown Manhattan, ha iniziato a offrire dram dalla propria bottiglia infinita, che unisce 20 tra diversi bourbon e rye americani, al bar dell’hotel, The Stayton Room, per 20 dollari.

“Non volevo creare qualcosa che fosse troppo sopra le righe o esoterico,” afferma Caiafa. “Volevo variare in termini di prezzi, grani e livelli alcolici. Di fatto è una miscela della casa.”

Intraprendere il proprio esperimento non solo fornisce un’apprezzabile distrazione, tenendo mente e palato impegnati, ma diventa utile anche per fare pulizie.

“Una notte mi son ritrovato con diverse bottiglie che contenevano meno di un dram,” spiega Peters parlando della sua prima bottiglia infinita. E quindi le ha mescolate assieme in un’unica bottiglia, buttando le bottiglie vuote per il riciclo.


Il link all’articolo originale: The New York Times

I diritti del pezzo originale di cui abbiamo realizzato la traduzione e le immagini sono proprietà dei rispettivi intestatari.

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