
Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Cask Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 48%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Wilson&Morgan
Prezzo: € 39,00 su Whisky Shop
Sito web ufficiale: www.wilsonandmorgan.com
Valutazione: 83/100
Ritorniamo a questo imbottigliatore italiano, figlio dell’intraprendenza e dell’esperienza del suo fondatore, Fabio Rossi, con forti radici nella storia della propria famiglia.
Se è del 1992 la nascita del marchio, bisogna risalire fino agli anni ’20 per trovare le origini dell’azienda di famiglia, affermata nel commercio di vino e olio in quel di Venezia, che spostatasi a Treviso nel secondo dopoguerra vede espandersi la propria attività sotto la guida di Mario Rossi, figlio del fondatore Giuseppe.
È degli anni ’60 la decisione di importare whisky scozzese sul suolo italico, iniziando dai blended base per venire incontro ai gusti non proprio raffinati dell’epoca, riuscendo in una decina d’anni a introdurre blended di fascia superiore direttamente dai produttori.
Negli anni ’80, con i figli Fabio e Walter coinvolti nell’azienda, iniziano a imbottigliare single malt in proprio nella linea “Kings of Whiskies”.
E arriviamo al 1992, quando Fabio Rossi decide di fondare Wilson&Morgan per imbottigliare whisky di qualità superiore, senza l’aggiunta di coloranti e senza filtrazione a freddo.
Inizialmente sceglie le botti dall’ampia selezione di Cadenhead’s, ma in breve tempo gira in lungo e in largo la Scozia alla ricerca di botti uniche e particolari di ogni distilleria, grande o piccola che sia.
Le botti scelte restano generalmente a maturare in loco, arrivando all’imbottigliamento quando il gusto e l’esperienza di Fabio decidono sia il momento giusto.
Qui parliamo di una bottiglia proveniente dalle 1582 prodotte nel 2019 da due botti, la 14010129 e la 14010130, dopo 5 anni di maturazione, in una versione di Bunnhabhain insolitamente torbata.
Note di degustazione
Oro chiaro nel bicchiere.
Ammazza che botta di torba! Il naso è un muro compatto di fumo, carnoso e marino insieme, molto sporco e ruvido. Aringhe affumicate (e marinate) sbattute in faccia con poca grazia, salsa barbecue, chiodi di garofano, ma andando a scavare, sotto sotto, si trova un po’ di dolcezza nel malto biscottoso con arancia candita.
E pure al palato offre pochi compromessi, molto salato con una punta acida, perde l’aspetto carnoso abbondando con zolfo e fuliggine, tabacco Kentucky, pelle conciata e ancora malto con scorza di limone.
Finale lungo, di cenere, alghe bruciate, arancia.
Scorbutico, grezzo, con la sfrontatezza della gioventù, un whisky che ti verrebbe da prenderlo a schiaffi non fosse che rischi ti risponda.
Un moccioso screanzato che, però, non può che farti simpatia.