Un articolo di Thijs Klaverstijn per conto di Distiller

A una prima occhiata, Newburgh è un paesello tranquillo nella contea di Fife in Scozia: il centro storico non offre molti punti d’interesse, ci sono una manciata di pub, una farmacia, una caffetteria e un asporto cinese, il tutto per poco più di 2.000 abitanti, senza grandi cambiamenti da oltre un secolo. Eppure, Newburgh dovrebbe rivestire un interesse particolare per tutti i bevitori di scotch, essendo il luogo dove è nato.
Lindores Abbey, detta anche “La chiesa vicino all’acqua”, si trova nei sobborghi di Newburgh ed è stata fondata nel 1191 da David Earl di Huntingdon su un terreno che guarda l’estuario del fiume Tay. Questa abbazia è stata un tempo luogo di ricchezza e importanza, accogliendo re e regine: William Wallace, eroe nazionale a capo delle forze di resistenza scozzesi durante la Prima Guerra d’Indipendenza, trovò qui rifugio con 300 dei suoi uomini.
LA STORIA DI LINDORES ABBEY
Molti dei monaci residenti a Lindores Abbey sono stati dimenticati nel corso dei secoli, con un solo nome che riverbera nella storia scozzese e nella produzione della sua bevanda nazionale. Negli scritti dell’Exchequer del 1494 si legge: “Per pagamento eseguito a Fratello John Cor secondo precetto del controllore, come da lui stesso affermato, per ordine del Re, per realizzare acquavite nel periodo previsto con 8 boll di malto.”
Questa registrazione viene riconosciuta dai più come la prima prova scritta della produzione di aqua vitae, detta anche l’acqua della vita, antenata del whisky. Otto boll corrispondono a circa 500 chili, che sarebbero stati sufficienti per distillare 350 litri di spirito, e anche se non è indicato dove avrebbe eseguito la distillazione, John Cor era un monaco tironense a Lindores Abbey, quindi è facile presumere l’abbia fatto lì. Nel 2018, la scoperta di due pozzi con caratteristiche simili a quelle dei forni usati per il malto, ha dato ulteriore prova che la distillazione fosse eseguita nell’abbazia già dal sedicesimo secolo, se non prima.
Non essendo più attiva dal 1559, non rimane molto di Lindores Abbey ai giorni nostri, ma le rovine dell’abbazia e i giardini circostanti sono una zona deliziosa e tranquilla, specie in primavera ed estate. Ma ora c’è un altro buon motivo perché gli appassionati di whisky si rechino in pellegrinaggio a Newburgh.
LA DISTILLERIA DI LINDORES ABBEY
Negli ultimi anni, la contea di Fife ha visto nascere diverse distillerie, comprese Daftmill, Kingsbarns e Inchdairnie, ma quella più significativa dal punto di vista storico è senza dubbio la Lindores Abbey Distillery. I proprietari Drew ed Helen McKenzie Smith hanno intrapreso un’avventura multimilionaria appena cinque anni fa, costruendo fabbricati agricoli accanto al sito originale di Lindores Abbey, realizzati in versione moderna ma con dettagli tradizionali. E finalmente, il 13 dicembre del 2017, la Lindores Abbey Distillery ha dato inizio alla sua prima distillazione.
È una struttura moderna che comprende centro visitatori, negozio, bar e refettorio, e in poco tempo la Lindores Abbey Distillery è diventata anche una location molto nota per i matrimoni. Ma la parte dedicata al whisky resta il suo cuore, con molti aspetti della produzione situati in loco (alambicchi, catini per fermentazione e macerazione), come si usa in molte nuove distillerie. A piena capacità, la Lindores Abbey Distillery può produrre oltre 250.000 litri di alcol per anno, il tutto sotto la direzione di Gary Haggart.
“La storia di Lindores è sempre presente, e di sicuro si sentono una certa pressione e aspettativa sulle nostre spalle, ma mi è sempre piaciuto lavorare sotto pressione,” spiega Haggart. “Tende a tirar fuori il meglio da me, e quel po’ di senso di competizione è probabilmente finito anche addosso alla squadra di distillazione. Tutti sanno quale sia l’obbiettivo, ovvero creare il miglior scotch whisky single malt che possiamo.”
SPIRITO BOTANICO
Le responsabilità della Lindores Abbey Distillery vanno oltre l’onorare la storia dell’abbazia con whisky di qualità, comportano anche condividere e insegnare il passato e il presente. Per questo, ci sono i tour della distilleria, ma anche la loro Aqua Vitae. Mentre molte nuove distillerie producono gin oppure vodka per mantenersi finché il whisky non è abbastanza invecchiato, la Lindores Abbey Distillery ha ricreato questo storico precursore del whisky, usando spirito di malto unito a spezie, frutta essiccata ed erbe locali.
“Credo che la storia sia stata evocata perfettamente dalla nostra Aqua Vitae,” spiega Haggart. “Abbiamo cercato di raccontare la storia dell’abbazia con questa espressione del nostro distillato. Non sono sicuro di quanto sarà facile farlo con un single malt, dopo tutto sono solo tre ingredienti, ma abbiamo cercato di restare tradizionali. Si tratta di cercare di mantenere un alto livello di qualità, usando catini di legno, fermentazioni lunghe, distillazione lenta, le botti migliori, e dimostrare che non siamo un museo. Siamo un’azienda seria, con il serio intento di creare un valido single malt.”
Sebbene si trovi nelle Lowlands, Haggart non insegue il tipico stile floreale e leggero per cui è nota la regione: la lunga fermentazione fino a 114 ore ha un forte impatto sul profilo aromatico, cercando di dare una certa spinta al distillato di Lindores, “…così che le botti abbiano un po’ da fare, rendendo allo stesso tempo il distillato in maturazione un po’ più interessante,” afferma. Descrive il distillato al momento in maturazione nei depositi come molto fruttato (frutti rossi), con uno sfondo di mela e spezie e un finale di malto.
LE BOTTI ASSOPITE
Mentre il primo whisky maturerà alla fine del 2020, non ci sono garanzie che il primo whisky di Lindores da cinque secoli a questa parte esordirà allora sul mercato: “La prima uscita sarà per i nostri 1494 membri,” spiega Haggart. “Hanno il diritto esclusivo sul primo imbottigliamento in assoluto dello scotch whisky single malt di Lindores. Dovremo aspettare per vedere quando sarà distribuito: se sarà pronto per il suo terzo compleanno, forse faremo qualcosa. Credo che i primi anni saranno impegnati nel trovare la nostra collocazione, e quando il distillato crescerà trovandosi un posto nel cuore dei consumatori, sarà quello il momento in cui tireremo fuori tutto il nostro repertorio da quello che abbiamo a riposare nei magazzini, le botti che solo io e pochi altri sappiamo sono lì!”
Il link all’articolo originale: Distiller.
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