
Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 59,8%
Botti di invecchiamento: Ex hogshead bourbon refill
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: Sì
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 120,00 su WhiskyShop
Sito web ufficiale: www.malts.com
Valutazione: 84/100
Un Caol Ila non torbato, e pure vecchiotto… ohibò, che stranezza!
L’origine di questa edizione del classico di Islay risale a un periodo difficile per tutto il whisky scozzese, quegli anni ’80 che hanno falcidiato molte distillerie in piena crisi del settore.
Diageo dava (e dà tuttora) fondo ai produttori del proprio ampio portafogli per creare i propri blended, e la massiccia chiusura di distillerie nelle Highlands mise in seria difficoltà la fornitura di uno degli ingredienti principali.
E quindi, colpo di genio: far produrre a una delle proprie distillerie classicamente torbate una certa quantità di whisky privo della fumosità isolana, ovvero Caol Ila.
E dato che non si butta via mai niente, passata l’emergenza e dato che ormai le botti erano lì, si è pensato di mantenere questa alternativa al classico Caol Ila creando un’edizione speciale e limitata annuale, che dal 2006 si propone ogni volta diversa, nell’invecchiamento, nelle botti utilizzate e nella gradazione.
In dettaglio, le edizioni fin qui sono state:
2006 – 8yo in ex bourbon first fill al 59,8%
2007 – 8yo in ex bourbon first fill al 64,9%
2008 – 8yo in ex bourbon first fill al 64,2%
2009 – 10yo in ex bourbon first fill al 65,8%
2010 – 12yo in ex bourbon first fill al 57,6%
2011 – 12yo in ex bourbon first fill al 64%
2012 – 14yo in ex botti europee al 59,3%
2013 – 12yo in ex bodega refill ringiovanite al 59,6% (chiamata Stitchell Reserve)
2014 – 15yo in ex bourbon first fill al 60,39%
2015 – 17yo in ex bourbon al 55,9%
2016 – 15yo in ex bourbon al 61,5%
2017 – 18yo in hoghshead ex bourbon refill al 59,8%
2018 – 15yo in hoghshead ex bourbon ed europee al 59,1%
Note di degustazione
Spiazzante trovarsi con un Caol Ila dal naso così gentile, erbaceo e fruttato. Caldo e invitante, con torta alla crema vanigliata, frutta (mango, pesca, kiwi), fiori freschi, erba tagliata. Leggero sentore di legno bagnato in sottofondo.
Se all’olfatto non si faceva sentire, al palato la potenza alcolica è esplosiva, una cannonata di pasta frolla bruciante cui ci si deve un po’ abituare, che concede spazio giusto alle note agrumate con vaniglia e cannella. Generalmente refrattario all’aggiunta d’acqua, mi trovo a doverlo fare per l’aggressività davvero importante dell’alcol, venendo premiato da un allargamento dell’orizzonte aromatico, con la liberazione di frutta matura (pesca e banana), malto, crema pasticcera e liquirizia. E un’impressione, ma proprio un’impressione, di torba in sottofondo.
Finale lungo, di torta alla crema, liquirizia, legno e sempre quell’idea di torba.
Non fosse per la gradazione poco centrata gli avrei dato qualche punto in più, come ho già detto altrove se l’imbottigliatore sceglie una certa gradazione per il proprio whisky è con quella che mi devo confrontare per capire se incontri o meno il mio gusto, dover aggiungere acqua per me è un difetto.
Resta comunque una bevuta inconsueta e piacevole, un “fake highlander” che non riesce a nascondere totalmente la propria vera identità.
Recensioni di whisky da Caol Ila nel blog
Un’altra prospettiva:
Non solo whisky