
Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 43%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon first fill, refill e rinnovate
Filtrato a freddo: ND
Colorazione aggiuntiva: ND
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 69,90 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.malts.com
Valutazione: 87/100
I Travel Retail Exclusive, ovvero gli imbottigliamenti rilasciati in esclusiva per i rivenditori negli aeroporti, sono quella categoria di bottiglie che titilla i collezionisti e, a volte, lascia delusi gli appassionati.
Create per attrarre la clientela in movimento con i vantaggi dei duty free, sono bottiglie che si “infilano” tra le maglie degli imbottigliamenti ufficiali, pescando nel mare magnum dei NAS o inventandosi invecchiamenti ancora non sfruttati, come questo 10 anni di Lagavulin che pare voler coprire il buco tra quelli già esistenti.
Ma le cose potrebbero cambiare…
La pandemia causata dal COVID-19, tra le tante cose, ha eliminato quasi del tutto i viaggi a lungo raggio, mettendo in ginocchio anche l’economia dei Travel Retailer che, per esempio, nella clientela cinese trovava molta della propria ricchezza: tutte le edizioni speciali per festeggiare il capodanno cinese ora saran lì a prendere la polvere…
A emergenza conclusa (e con la Brexit pronta a entrare pienamente in funzione), sarà da capire come (e se) questo mercato cambierà e con esso la pletora di imbottigliamenti esclusivi.
Ma occupiamoci di questo dieci anni, le cui informazioni sono molto scarne, uscito a settembre del 2019 dopo l’annuncio durante il Lagavulin Day del Feis Ile.
Note di degustazione
Ambra scura (probabilmente fasulla) nel bicchiere.
Torbatismo spinto all’olfatto, marittimo e carnoso, con note di cuoio e tabacco, maschio come l’uomo del Marlboro Country ma senza la puzza di cacca di cavallo. Sotto però c’è un’anima dolcina che si fa ben sentire, di caramello, noce moscata, croccante al sesamo e liquirizia. Stratificato e complesso, un uomo rude ma burroso tipo un incrocio tra John Goodman ed Ed Harris in Westworld.
In bocca t’arrivano delle aringhe affumicate avvolte nel cuoio, durette da masticare forse, con tanta liquirizia, caramello, una goccia di miele, cereali, burro salato, mela matura. Tocco di zenzero. Quello che all’olfatto un po’ lottava per emergere, qui si amalgama in armonia, con una leggera preminenza delle note più dolci, ma restando fieramente Lagavulin sebbene a una gradazione più doma.
Finale abbastanza lungo, di posacenere usato zuppo di acqua di mare, cereali, nocciole.
Gradazione più bassa e gioventù potevano fare il danno, e invece questo Lagavulin si difende bene (quale non lo fa?) e anzi, regala anche una certa complessità pur risultando beverino.
Recensioni di whisky da Lagavulin nel blog
Un’altra prospettiva:
Whisky Facile