
Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 58,4%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon second fill
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: Sì
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 119,00 su WhiskyShop
Sito web ufficiale: www.malts.com
Valutazione: 90/100
Il 16 ottobre del 2019, attesa da molti con un certo fervore, Diageo ha presentato la Special Release “Rare by Nature” nella cornice esclusiva della Somerset House a Londra.
Otto cask strength del colosso britannico, espressione di altrettante distillerie del loro nutrito portafoglio, scelti personalmente dal Master Blender Craig Wilson:
Cardhu 14yo: uno small batch maturato per due anni in botti ex sherry amontillado;
Dalwhinnie 30yo: maturato in botti europee refill;
Lagavulin 12yo: uno small batch maturato in botti americane refill;
Mortlach 26yo: ancora uno small batch invecchiato in botti ex sherry Pedro Ximénez/oloroso refill;
Pittyvaich 29yo: doppia maturazione in botti ex Pedro Ximénez e sherry oloroso;
Talisker 15yo: il primo quindicenne per l’etichetta, invecchiato in botti americane carbonizzate;
The Singleton of Glen Ord 18yo: un’edizione inedita, maturata in botti hogshead americane carbonizzate.
E infine questo Cragganmore 12yo, maturato in botti americane refill, che presenta un classico speysider (da me molto amato) in una versione insolitamente torbata.
È da molto che avevo questo sample in attesa, accompagnato dalla scatola della bottiglia (ahimè vuota) che ho recuperato per la sua indubbia bellezza: bisogna dire che per questa linea i grafici della Diageo hanno davvero fatto un gran lavoro.
L’avevo provato “al volo” allo scorso MWF, ma ora è il momento di gustarlo con calma…
Note di degustazione
Quando artificiale, ho deciso di non citare più il colore del whisky, ma il giallo paglierino nel bicchiere è davvero amabile.
Effettivamente è straniante essere accolti all’olfatto da una torba molto carnosa e “masticabile”, quasi ci si stesse avvicinando a un Ledaig, ma è solo l’impressione iniziale: una delicata speziatura accompagna della morbida crema pasticcera, cannella, mela verde, un’impressione di alghe marine e un tocco agrumato. Legno. Ruvido e al contempo carezzevole, molto intrigante. La pur importante gradazione alcolica non si fa sentire minimamente.
Al palato, invece, la si avverte eccome, ma non è il cazzotto che ci si potrebbe immaginare: un effluvio sì impetuoso ma caldo e avvolgente. La torba sempre ben presente, con la nota minerale ben più accentuata, in questa ricca torta speziata con un impasto di vaniglia, zenzero, cannella, schegge di legno e zest di limone, cotta col carbone.
Gli aromi accompagnano a lungo (assieme alla botta alcolica), con legno inzuppato nell’acqua di mare, torba vegetale, carbonella, vaniglia e cannella.
Prendete l’elegante compostezza del classico Cragganmore e fatela indossare a Vin Diesel, che vi viene incontro per abbracciarvi affettuosamente: ecco, questo è l’effetto che mi ha fatto questo dram.
Ruvido, impetuoso, eppure capace di essere accogliente e morbido, in un equilibrio precario che pare funzionare per miracolo.
Ma funziona, diamine!
Recensioni di whisky da Cragganmore nel blog:
Cragganmore 12yo
Cragganmore 20yo Special Release 2020
Cragganmore The Distillers Edition 2004
Gordon&MacPhail Cragganmore 1976
Ciao, bella recensione. Come fai a dire che ha la colorazione aggiuntiva? Si trova sulla bottiglia l’indicazione? Perché a occhio è un colore totalmente differente dal classico 12 con aggiunta. Grazie
Ciao. Sono informazioni reperite nei database online, per esempio qui: https://www.whisky.com/whisky-database/details/cragganmore-66.html
Il fatto che il colore sia diverso dalla versione base, artificiale anch’esso, non è di per sé indicativo.
Sono davvero così affidabili? dallo stesso sito si evince che il lagavulin 12 special release 2019 è filtrato a freddo, ma dalla tua recensione (e dalla gradazione alcolica ovviamente) direi che non è così. https://www.whisky.com/whisky-database/details/lagavulin-62.html grazie per la celere risposta
Tendenzialmente sì, lo sono, poi nessuno è esente da errori (noi più di tutti 😄). Diciamo che fino a prova contraria mi fido, e mentre sulla filtrazione a freddo ci si può arrivare anche per logica (come per i cask strength), sulla colorazione aggiuntiva è più o meno sulla fiducia dato che non sempre i produttori lo comunicano.
Chiaro che se qualcuno avesse informazioni certe sulla questione, prontissimi a correggere!
Colorazione o meno, merita veramente tanto. Della prossima release pare molto interessante il talisker 8, sperando esca a prezzi umani.
Alla fine, la colorazione è solo estetica, e l’estetica non si beve!