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Amrut India Whisky dai 50 ai 100 euro

Amrut Kadhambam 3rd Edition

Recensione del Kadhambam, whisky dell'indiana Amrut.
Amrut Kadhambam

Provenienza: Bangalore (India)
Tipologia: Single Malt Whisky
Gradazione: 50%
Botti di invecchiamento: Ex sherry, ex brandy, ex rum
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Amrut Distillery
Prezzo indicativo: € 85,00
Sito web ufficiale: www.amrutdistilleries.com
Valutazione: 88/100

Con un certo piacere oggi introduco il primo whisky indiano su questo blog.
Fondata nel 1948 a Bangalore, da circa una dozzina d’anni questa storica distilleria indiana è ormai ben conosciuta e apprezzata anche da noi. Attualmente Amrut è tra i maggiori produttori di whisky in India con 4 milioni di casse all’anno, di cui circa 120.000 bottiglie di single malt, e uno dei pochi disponibili al di fuori del sub-continente indiano.
Kadhambam in tamil significa “combinazione” e sta qui a sottolineare il modo in cui Amrut ha realizzato questo distillato: un vatting del loro classico single malt (90%) con una piccola percentuale del loro single malt torbato (10%) invecchiato poi in tre diversi tipi di botte (ex sherry, ex brandy, ed ex rum – dove il brandy e il rum sono anch’essi prodotti da Amrut). Come sempre, Amrut non rivela l’ammontare finale dell’invecchiamento perché reputa come il consumatore non abbia ancora pienamente compreso la diversa influenza del clima indiano sulla durata della maturazione.
L’effetto combinato dell’elevazione del magazzino di stoccaggio a circa 1000 metri s.l.m. con le temperature e i tassi di umidità elevatissimi della zona pare infatti che triplichi la velocità di invecchiamento (e porti l’angel’s share a circa il 10% annuo): la media ufficiosa degli Amrut di circa 4 anni corrisponderebbe dunque ai 12 anni di uno scotch.
Questo whisky non viene filtrato e non viene colorato prima di essere imbottigliato al 50% di gradazione.

Note di degustazione

Splendido colore ambra naturale.
Naso inizialmente delicato con sentori floreali che si adagiano su un letto di noci ricoperte di miele, cannella, e qualche scorza agrumata. Sul fondo si percepisce l’invecchiamento sherried con un ricordo vinoso di legno di quercia e chiodi di garofano.
In bocca entra con eleganza e leggerezza: scorza d’arancia, noce moscata e leggera torba marina aprono a un sorso più caldo e sapido che porta con sé una robusta dose di frutta secca e cioccolato al latte, con qualche granello di sale.
Il finale è preciso e ben strutturato, su richiami dei sentori fin qui evidenziati: agrumi, salinità, noce moscata, frutta secca, cioccolato, cannella.

Per certi versi è un prodotto sorprendente: l’idea della tripla maturazione non è certo una novità (del resto questa in degustazione è la terza edizione), ma spesso risulta azzardata o esageratamente esosa, mentre in questo caso il risultato è di squisita eleganza a un prezzo più abbordabile.
Ricorda alcuni whisky di Campbeltown ben più invecchiati e blasonati (tipo lo Springbank 18), ma con un profilo unico e personale che non sfigura nemmeno di fronte al Macallan 18 Triple Cask dal prezzo ben superiore.
Insomma, siamo di fronte a un’ottima bottiglia, che soddisferà in particolare gli appassionati di note agrumate e torba gentile (anzi, gentilissima). Chi invece cerca un carattere più deciso (di torba o meno) è meglio che consideri altre bottiglie del produttore indiano.

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