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Bruichladdich Isola di Islay Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Port Charlotte 10yo Heavily Peated

Recensione del Port Charlotte 10yo, con torbatura a 40ppm, di Bruichladdich.

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 50%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon first fill, ex bourbon refill ed ex vino francese refill
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Bruichladdich (Rèmy Cointreau)
Prezzo: € 73,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.bruichladdich.com
Valutazione: 87/100

Come Kilchoman (e anche più di Kilchoman), Bruichladdich è una distilleria che pone un forte accento sul territorio, sulla provenienza e la lavorazione locale dei propri distillati, con una ricerca (e valorizzazione) costante della singolarità produttiva.
Ognuna delle sue linee esprime in pieno questa filosofia, che esalta la caratterizzazione torbata di Islay in molte delle sue incarnazioni, che se nell’etichetta Octomore raggiunge il proprio apice, in Port Charlotte vede una versione più accessibile quantomeno al portafoglio.

L’orgoglio dell’essere isolani trasuda da ogni bottiglia, e con tutto il lavoro e l’impegno profuso da una azienda tutto sommato piccola è ben meritato.
Nelle loro parole, “Questo Port Charlotte 10yo è stato concepito, distillato, invecchiato e imbottigliato solo su Islay. Siamo una giovane squadra con valori ben radicati e l’ambizione di creare il whisky di Islay definitivo. Un whisky creato da persone e non da un software; un whisky curato in ogni singolo giorno del proprio invecchiamento da coloro che l’hanno creato; un whisky nato da una comunità con una visione e una missione: innescare una rivoluzione nei single malt. Questo Port Charlotte 10yo rappresenta chi siamo e da dove proveniamo.”
Chiaro, no? E guai a contraddirli…
Lanciata nel 2018, questa linea presenta un whisky con un livello di torbatura di 40ppm., invecchiato al 65% in botti ex bourbon first-fill, 10% second fill e 25% in botti ex vino francese (non specificato) second fill.

Note di degustazione

Oro chiaro nel bicchiere.
All’olfatto la torba è insolitamente delicata, un soffio di fumo che accompagna un profilo fruttato (uvetta, prugne) con pepe e arancia candita, il tutto su un refolo di brezza marina. Molto fresco.
Citando un noto filosofo, “It’s a trap!”: all’imbocco, la torba esplode al palato, carnosa e succulenta, con una spinta alcolica importante che ne aumenta il ruggito, svelando l’animo muscoloso del whisky. Ma è solo l’inizio, perché l’assalto frontale scopre presto agrumi, prugne, banana, cannella e vivaci flutti oceanici e salini, ben integrati con le braci che continuano a bruciare per tutta la bevuta. Bella spolverata di pepe sul tutto, in una degustazione per nulla noiosa e stratificata, molto calorosa.
Finale piuttosto lungo, di sale, fumo, arancia e cannella.

Esempio di torba energica ma non prepotente come altri compari di Islay, capace di accompagnare le restanti suggestioni senza coprire o farsi dimenticare. A tratti la gradazione alcolica può risultare intrusiva, giusto al limite, ma è estremamente soggettivo.

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