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Isola di Mull Ledaig Scozia Whisky dai 100 ai 200 euro

Ledaig 18yo

Recensione del Ledaig 18yo, un torbato importante di Tobermory.

Provenienza: Isola di Mull (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 46,3%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex sherry oloroso
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Distell Group Ltd.
Prezzo: € 183,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: tobermorydistillery.com
Valutazione: 92/100

Dopo averlo conosciuto nella versione di Wilson & Morgan, torniamo al torbato di Tobermory con una bottiglia rientrata da qualche tempo nel loro core range.
Nata nel 1798 con il nome di Ledaig, la distilleria come molte altre ha subito svariati passaggi di mano e chiusure momentanee nel corso della propria storia. Il fondatore, John Sinclair, aveva originariamente ricevuto il permesso di realizzare un birrificio, ma si sa, passare dalla birra al whisky è un attimo, anche se la distillazione era ai tempi proibita nel Regno Unito per preservare i cereali come sostentamento per la guerra contro la Francia.
Sinclair ottenne infine la licenza nel 1823, subendo il primo cambio di proprietà nel 1890 (John Hopkins & Co.), cui seguì nel 1916 quello da parte della Distillers Company (che molti anni dopo venne a sua volta acquisita da Guinness prima e Diageo poi), e infine la chiusura nel 1930, durante il proibizionismo.
La distilleria riaprì con alterne fortune negli anni ’70, chiudendo di nuovo nei primi anni ’80 per poi riaprire i battenti nel 1991 grazie alla Burn Stewart Distillers, a sua volta acquisita dall’attuale proprietà nel 2013.

Unica distilleria dell’isola di Mull, per produrre i propri distillati (whisky e gin) dipende dalle acque di un lago, in questo caso di loro proprietà, che a causa di un periodo di insolita scarsità piovana, nel 2012 li costrinse a interrompere momentaneamente la produzione per dare tempo al lago di recuperare le proprie acque.
Il portafoglio base prevede tre whisky non torbati con l’etichetta Tobermory (10 anni, 12 anni e un invidiabile 42 anni) e due a forte torbatura con l’etichetta Ledaig (10 anni e 18 anni).
Fino a qualche tempo fa la distilleria non godeva di grande fama, ma grazie soprattutto agli imbottigliamenti Ledaig le cose sono cambiate notevolmente.

Note di degustazione

Nel bicchiere ci accoglie un magnifico rosso ramato carico, merito della maturazione finale in sherry, davvero uno spettacolo.
L’olfatto è invaso (pacificamente) da uvetta, chiodi di garofano, arancia, un tocco di liquirizia, il tutto sostenuto da una torba molto minerale, da terra appena zappata (e persino un po’ concimata), che accompagna senza coprire. A farlo respirare, arriva anche una zaffata marina con un sottofondo di gomma (il noto problema dell’inquinamento delle acque!). Un profilo molto liquoroso e corposo, quasi masticabile già solo al naso, morbido e ruvido allo stesso tempo, molto affascinante.
Al palato la torba esplode in un tripudio di salsa barbecue e cenere, bella oleosa e piena, che ti cola sulla lingua assieme alla liquirizia e all’aringa (!) sotto una pioggia di mineralità. Ma non scordiamoci della frutta, che si è fatta travolgere da tutta questa coltre ma riesce a galleggiare e far sentire ancora arancia e una parvenza di mandorla (ovviamente) tostata. Il profilo alcolico dona la giusta spinta, titillando le pareti della bocca, cercando di distrarti (invano) da questa marea arrostita. A tratti, ricorda quasi un Ardbeg. Quasi.
Il finale riflette il palato, inevitabilmente di torba carnosa ma anche terrea, cenere, gomma, un tocco di arancia e una nota leggera di spezie, il tutto abbastanza lungo.

Complesso, pieno, una bomba torbata che tiene lontani chi non ama il genere, ma se lo amate, in questo vi ci tuffate mani, piedi, naso, bocca e tutto il resto.

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Un’altra prospettiva:
Whisky facile

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