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Isola di Islay Kilchoman Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Kilchoman 100% Islay 9th Edition

Recensione della nona edizione (2019) del Kilchoman 100% Islay.

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 50,0%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Kilchoman
Prezzo: € 89,00 su Cadenhead’s Whisky Shop
Sito web ufficiale: kilchomandistillery.com
Valutazione: 79/100

Trattando gli altri imbottigliamenti di Kilchoman, abbiamo già parlato della loro attenzione al territorio, alla provenienza e al trattamento delle materie prime.
In particolare, la linea 100% Islay, distribuita ogni anno dal 2011, prevede l’uso di orzo proveniente esclusivamente da Islay e coltivato da un’unica fattoria nei campi che circondano la distilleria, con il processo di lavorazione successivo (maltaggio, distillazione, invecchiamento e imbottigliamento) interamente eseguito sul posto: dall’orzo alla bottiglia, usando le loro parole.
Ogni edizione differisce dalla precedente non solo nella parte più ovvia (lunghezza dell’invecchiamento) ma anche per le botti usate per far riposare il whisky.

Rispetto alla precedente, invecchiata circa per metà in botti ex sherry oloroso e per metà in botti ex bourbon, questa edizione del 2019 (nata dai raccolti del 2007 e del 2009) è frutto dell’unione di 43 botti ex bourbon.
Il motivo, lo facciamo spiegare direttamente da Anthony Wills, fondatore e mastro distillatore di Kilchoman:
“Il nostro distillato 100% Islay si abbina perfettamente con le botti ex-bourbon. I valori di torbatura più bassi (20ppm) consentono alla naturale dolcezza floreale del distillato di brillare, mentre un profilo di invecchiamento maggiore aggiunge strati di frutta tropicale molto matura e prugne cotte, con l’alto grado alcolico che ne mantiene lo spessore.”

Note di degustazione

Oro chiaro con venature ramate nel bicchiere.
Torbatura ben evidente al naso quand’anche non molto elevata, allietata dalle note dolci di albicocche mature, vaniglia, una spruzzata di limone e una netta salinità. A lasciarlo respirare, la torba cresce e si fa più carnosa, alcol ben integrato e per nulla invadente.
Il fumo inonda il palato, più cinereo che da barbecue, molto più intenso e corposo che all’olfatto, trascinando con sé prugne, limone, un tocco erbaceo, il tutto poggiato su un oceano di salinità. I sapori in verità faticano a emergere, torba e salinità sono così pungenti da mangiarsi quasi tutto, puntellate dalla gradazione alcolica. Sulla lunghezza, un pizzico di zenzero.
Finale lungo, di posacenere usato, sale e spezie.

Gli amanti della torba andranno in sollucchero, nonostante le parti per milione siano relativamente basse è bella tosta, anche troppo: la bevuta risulta poco stratificata e tendenzialmente monocorde, un vero peccato.

Recensioni di whisky da Kilchoman nel blog

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