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Italia Puni Whisky dai 50 ai 100 euro

Puni Sole

Recensione di Puni Sole, il whisky italiano invecchiato 4 anni.

Provenienza: Trentino Alto Adige (Italia)
Tipologia: Italian Malt Whisky
Gradazione: 46,0%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon, ex sherry Pedro Ximénez
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Puni (famiglia Ebensperger)
Prezzo: € 59,20 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.puni.com
Valutazione: 83/100

Grazie alla gentilezza della distilleria e di Katja, ho avuto modo di ricevere dei sample dal core range attuale di Puni, che vedrete quindi completare su questo sito.
Mancheranno all’appello solo il Puni Nova e il Puni Nero, ma confido prima o poi di riuscire a colmare la lacuna!

Come sapete, ogni anno la distilleria produce almeno un imbottigliamento, che si presenta a invecchiamento crescente usando botti diverse.
Per questo Puni Sole, il whisky ha passato due anni in botti ex bourbon e altri due in botti ex sherry Pedro Ximénez, ed è a quest’ultime che fa richiamo il nome, evocando l’essiccazione delle uve “sotto il caldo sole spagnolo” nel classico metodo Solera.
Ricordiamo che tutti i whisky di Puni non sono Single Malt ma frutto dell’unione di cereali (segale, grano e orzo).

Note di degustazione

Il colore giallo pallido non è proprio quello di un sole caldo e torrido, ma ben venga la colorazione naturale e non l’aggiunta di additivi per evocare artificialmente il nome del whisky!
Il naso è una bomba di dolcezza, più si lascia respirare più accrescono le calorie: miele come se piovesse, albicocche, pesche, crema pasticcera, marzapane e una punta di arancia candita. Molto caldo e avvolgente, un po’ come entrare in pasticceria al mattino presto. Presente anche una nota legnosa, ben amalgamata al resto (d’altronde, giovane è giovane). Direi che il sole c’è!
Il palato ha un imbocco piacevolmente vinoso, l’influenza delle botti è molto equilibrata: miele, burro, noce moscata, mandorle, zenzero. Il profilo dolcissimo dell’olfatto viene sferzato da un lato speziato e a tratti amarognolo, evitando l’effetto “diabete” con un profilo diversificato che sfugge alla plateale ruffianeria. Sul fondo, ancora legno e frutta, con una leggera astringenza.
Finale medio, con spezie, legno, arancia.

Quello che ogni volta mi colpisce di Puni è la capacità di dare vita a whisky ben più complessi e stratificati rispetto alla loro età, creando di anno in anno aspettative sempre maggiori per quando raggiungeranno invecchiamenti più importanti.
Frena sempre un po’ il prezzo, ma se vi capita per le mani vale ben più di un assaggio.

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Non solo whisky

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