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Isola di Skye Scozia Talisker Whisky dai 50 ai 100 euro

Talisker 57° North

Recensione del Talisker 57° North, il whisky in onore della posizione unica della distilleria.

Provenienza: Skye (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 57,0%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 90,00 su WhiskyShop
Sito web ufficiale: www.malts.com/en-row/distilleries/talisker
Valutazione: 88/100

Ancora un NAS di Talisker (prima o poi metteremo le mani su invecchiamenti importanti, non temete!), questa volta con un nome dal doppio rimando.
Il 57° North si riferisce infatti alla latitudine nella posizione della distilleria, le cui coordinate sono -6.356738 57.302331, e alla gradazione a cui è stato imbottigliato il whisky, non un cask strength ma quasi.
La gradazione è decisamente inconsueta per il core range della distilleria, a segnalare ancor di più l’eccezionalità di questa bottiglia.

Lanciato nel 2008, questo imbottigliamento è il NAS più longevo di Talisker, inizialmente distribuito solo per i duty free degli aeroporti, pratica alquanto comune per testare il mercato con un nuovo prodotto.
Ci si rivolge infatti a un bacino d’utenza dalla disponibilità economica maggiore e (teoricamente) più acculturato, un ottimo metodo per capire l’efficacia dell’imbottigliamento prima di lanciarlo nella distribuzione più ampia. Inoltre, un’etichetta in esclusiva per un certo segmento consente di mantenere un prezzo maggiorato, cosa non trascurabile quando i costi di produzione sono elevati e protratti nel tempo come per i whisky.

Giallo oro (grazie colorante!), piuttosto denso nel bicchiere.
Il naso viene subito invaso dalla torba, bella carnosa, con un fumo intenso e quasi masticabile. Cuoio, legno bruciato e ondate oceaniche, molto salino e speziato. Pepe, come ogni Talisker che si rispetti. A insistere con pazienza, arriva anche un pizzico di vaniglia, il tutto senza che l’alcol sia mai di disturbo. Nel complesso, un olfatto bello tosto da whisky maschio senza rischio (o un fischio maschio senza raschio, non saprei).
In bocca i 57 gradi si fanno sentire con una bella pizzicata iniziale, la torba si fa più dolce e meno carnosa, ma sempre affumicata, e lascia spazio alla bomba oceanica, quasi da sentire le onde che si infrangono sulle rocce (quello che lo Storm non ha saputo fare, insomma). E quando ti asciughi gli schizzi di mare dal viso, arrivano arancia, cannella, ancora vaniglia e tanto, tanto pepe con noce moscata. La sensazione è quella di un falò sugli scogli, senza però la fatica di preservare il fuoco dal furore dell’acqua: gli aromi si rincorrono e si mescolano, con la spinta di alcol e spezie che tiene insieme il tutto.
Il finale è lungo, di braci spente, salino e speziato, con arancia caramellata sul fuoco (che sul falò che fai, non la caramelli un po’ di arancia?).

Fin qui, il NAS migliore di Talisker che abbia mai assaggiato, molto corposo e deciso, complesso, da degustare con calma. Un 10 anni sotto steroidi, senza perdere di vista l’equilibrio.

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