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Bimber Inghilterra Whisky dai 50 ai 100 euro

Bimber Re-Charred Oak Casks 2019

Recensione del Bimber Re-Charred Oak dall'emergente Bimber.

Provenienza: Inghilterra
Tipologia: London Single Malt Whisky
Gradazione: 51,9%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ri-carbonizzate
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: The Bimber Distillery Company Limited
Prezzo: € 76,00 su Cadenhead’s Whisky Shop
Sito web ufficiale: www.bimberdistillery.co.uk
Valutazione: 84/100

Allontaniamoci, ma di poco, dalla Scozia mettendo piede in Inghilterra, per provare l’ultimo imbottigliamento di una delle più giovani e interessanti distillerie inglesi, Bimber.
Si tratta infatti di una start-up fondata da appassionati di origini polacche, il cui legame con il whisky risale a tre generazioni prima quando il nonno del mastro distillatore produceva il proprio distillato, chiamato Moonshine (in polacco, Bimber).
La passione fu quindi tramandata a Darius Plazewski fin dalla giovane età, ed è sbocciata nel 2015 quando, assieme a Ewelina, ha fondato la distilleria a Londra dopo esservi immigrato nel 2003.

E le origini artigianali di famiglia sono state pienamente rispettate anche nella modernità, con un processo produttivo attento in modo quasi maniacale a ogni passaggio.
Per esempio, l’orzo viene acquistato da una singola fattoria dell’Hampshire, scelta tra molte altre candidate, che viene visitata regolarmente per verificarne il raccolto.
L’orzo viene maltato su un unico pavimento presso la Warminster Maltings, e messo da parte per Bimber in modo da evitare la contaminazione tra le fattorie, mentre la torbatura viene effettuata in house, usando un forno progettato da Darius stesso. Non viene poi sottoposto a macinazione ma schiacciato, preservando le bucce poiché Darius non vuole che interferiscano con la dolcezza e la chiarezza del wort.
Per non parlare della lunghissima fermentazione di ben 7 giorni usando due tipi di lieviti creati sempre da loro…
Per questo imbottigliamento, la ri-tostatura delle botti è stata effettuata sempre in distilleria.

Nel bicchiere si presenta di un profondo color caramello con intense sfumature ramate.
La pur importante gradazione non è per nulla invadente al naso, che viene avvolto da un abbraccio di frutta matura, uvetta, prugne secche, vaniglia e un leggero sentore di legno. Presente anche un pizzico di spezie e di mandorla. Suadente.
Oleoso e morbido al palato, il primo sorso è davvero avvolgente e caldo, con un profilo dolce dal sottofondo di cannella che lo rende quasi natalizio: albicocche e pesche disidratate, vaniglia, un po’ di pepe, mandorle. Tutto ben amalgamato e bilanciato, qualcuno direbbe beverino ma in senso buono: per essere giovane (4 anni, suppongo) ha molta più struttura di altri whisky più invecchiati.
Il finale non è molto lungo, di frutta matura, cannella e vaniglia.

Un risultato davvero incredibile per un whisky così giovane, che può solo creare hype per gli imbottigliamenti più invecchiati che verranno: teneteli d’occhio, perché lavorano molto bene.

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