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Benromach Scozia Speyside Whisky da 0 a 50 euro

Benromach Château Cissac 2009

Recensione del secondo Benromach invecchiato in botti ex-vino, il Château Cissac.

Provenienza: Speyside (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 45%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon first fill ed ex Château Cissac
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Gordon & MacPhail
Prezzo indicativo: € 45,00
Sito web ufficiale: www.benromach.com
Valutazione: 78/100

Eccoci alla cinquantesima recensione di questo sito, un bel traguardo che ci spinge a bere altri 50 whisky (e ad accelerare il ritmo delle pubblicazioni)!
Festeggiamo parlando del secondo imbottigliamento di Benromach affinato in botti che abbiano contenuto vino: dopo l’italiano Sassicaia, è la volta del francese Château Cissac, un rosso dalla regione Bourdeaux classificato Cru Bourgeois (a differenza del nostro Grande Otre, di vini ne capisco il giusto per non bere proprio delle ciofeche, quindi fornisco l’informazione senza andare oltre).
Terzo della serie Wood Finish (l’altro è finito in Hermitage, sempre francese), la prima edizione è stata distribuita nel 2014 (con distillazione del 2006), mentre alla presente ha fatto seguito per ora quella del 2018 (distillazione del 2010).

Più di qualcuno storce il naso sulle affinature in vino rosso, per il timore (giustificato) che l’influenza sul whisky sia eccessiva e dirompente.
D’altronde il matrimonio tra le sottigliezze dello scotch (di alcuni scotch, per lo meno) e la brutalità di certi vini rossi può non essere esattamente semplice, e nemmeno possono divorziare: il danno, ormai, è fatto!
Ma con tre annate diverse già prodotte, e con la fiducia che personalmente ripongo in Benromach, forse questo matrimonio s’ha da fare… o no?

Note di degustazione

L’anno in etichetta è quello di distillazione, mentre l’imbottigliamento è del 2017: ci troviamo dunque di fronte a un whisky invecchiato 8 anni (di cui poco più di due passati nelle botti dei mangiarane).
Il colore è un oro carico con venature ramate: a differenza di altri whisky della distilleria, questo è stato filtrato a freddo, forse per timore delle eccessive impurità causate dalla botte di vino?
Al naso il carattere è dolcemente torbato, con frutti rossi, mela (rossa) e prugna secca assieme a cereali (giovane è giovane) e un pizzico ma proprio un pizzico di vaniglia. Il tutto avvolto da una certa asprezza vinosa (ma va’!).
L’imbocco è abbastanza secco, e introduce subito un morbido lato di tabacco e torba, più fumoso che all’olfatto, che trascina ancora le prugne secche (e mettiamoci pure un po’ di uvetta), mirtilli, mela e vaniglia. Ad accompagnare il tutto, una spiccata nota salata e marina e un ricordo di cioccolato. Leggera asprezza di fondo. Amalgama di sapori e aromi non molto armonico ma interessante, di sicuro non annoia.
Il finale è ancora secco e astringente (molto), fumoso (siamo dalle parti del legno bruciato), di vaniglia e un pizzico di spezie, non particolarmente lungo.

Apprezzo molto lo spirito di questi imbottigliamenti, la voglia di osare, di seguire strade diverse e financo avverse, anche quando producono un risultato non proprio equilibrato. Poteva essere un disastro, e invece tiene botta decorosamente: il voto, qui, è più che altrove molto personale e soggettivo, si può odiare o amare.
Io mantengo una relazione aperta.

Recensioni di whisky da Benromach sul sito:
Benromach 10yo
Benromach 15yo
Benromach 21yo
Benromach 2009 Cask Strength Batch 1
Benromach Organic
Benromach Peat Smoke
Benromach Sassicaia Finish

Un’altra prospettiva:
Whiskyfacile

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