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Dalmore Highlands Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Dalmore 15yo

Recensione del Dalmore 15, il dandy delle Highlands.

Provenienza: Highlands (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 40%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex sherry
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Emperador Inc. (Whyte & Mackay Ltd.)
Prezzo: € 91,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.thedalmore.com
Valutazione: 77/100

Come tutte le passioni, anche quella per il whisky è connotata da pulsioni strettamente personali: ci si informa, si studia, si guardano le caratteristiche, ma alla fine la spinta all’acquisto è guidata in larga parte da un imponderabile istinto. Perché abbiamo simpatia o attaccamento per una distilleria, perché in quel momento abbiamo voglia di una certa miscela di sapori, perché magari a quella bottiglia colleghiamo sensazioni piacevoli.
E, a volte, semplicemente perché ci attira esteticamente.
Lo studio del packaging è componente imprescindibile di qualunque prodotto commerciale, e i whisky non sono da meno: pensate alla complessità delle confezioni di Chivas Regal di una volta (ne trovate una foto nel nostro profilo Instagram qui accanto), o per restare nella contemporaneità, alle bottiglie intarsiate di Highland Park.
O al colore stesso del whisky, la cui tonalità associamo (volenti o nolenti) a precise suggestioni, motivo per cui tanti intervengono artificialmente a modificarlo.

Dalmore non è da meno: le sue bottiglie sono un concentrato di eleganza molto british, sia nella forma inusuale che per l’imponente testa di cervo che le decora.
E l’eleganza (il lusso, per loro stessa ammissione) è quella che spesso si associa a questa distilleria, che nel proprio portafoglio vanta etichette come Cigar Malt, King Alexander III, Luceo, Dominium… rispetto alla tendenza recente di associare nomi in gaelico spesso di difficile pronuncia, Dalmore mantiene un rigido decoro, come guardasse alle altre con una certa distaccata spocchia.
Ma è tutto oro quel che luccica?

Note di degustazione

Se si dovesse guardare al colore del whisky, frutto di tanto colorante, si direbbe di no: l’invecchiamento finale di 3 anni in botti ex sherry (amoroso, apostoles e matusalem oloroso) è di certo quello che si vorrebbe evocare con il suo invitante rosso rubino, un trucchetto facilone fin troppo scoperto.
Il naso per lo meno è coerente, scoprendo subito la finitura sherried in modo elegante, unita a sentori di arancia e frutta matura. Notevole l’aroma ceroso, proprio da legno appena lucidato, che amalgama il tutto. Dolce ma delicato.
Al palato la dolcezza si fa più marcata, con caramello e crostata alla frutta, uniti a uvetta e sentori legnosi. Molto dolce, forse pure troppo, al punto che in certi momenti sembra di ravvisare della cola: qualche grado alcolico in più lo avrebbe forse reso più equilibrato, chissà. Così invece sembra avere il freno a mano tirato, pronto a sbocciare ma bloccato sul più bello (un whisky interruptus, insomma).
Il finale non è molto lungo, caramellato e dolce (e, sì, ancora con un pizzico di cola).

Il profumo (e il colore!) lasciavano presagire un’esperienza più complessa e completa, così invece resta una bevuta piacevole ma non esaltante: può piacere di più a chi ama particolarmente la dolcezza, ma a questo punto preferisco versarmi un PX…

Recensioni di whisky da Dalmore nel blog:
Cadenhead’s Dalmore 18yo
Dalmore 12yo
Dalmore Port Wood Reserve

Un’altra prospettiva:
Il bevitore raffinato

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