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Bruichladdich Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Port Charlotte Scottish Barley

Recensione del Port Charlotte Scottish Barley, il 100% scozzese di Bruichladdich.

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 50%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon, vergini americane, ex bordeaux ed ex ribera
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Bruichladdich (Rèmy Cointreau)
Prezzo: € 65,00 su Whisky Italy
Sito web ufficiale: www.bruichladdich.com
Valutazione: 88/100

La ricerca e l’attenzione posta sui malti da parte di Bruichladdich l’ha resa una delle distillerie scozzesi più sperimentali e all’avanguardia dei tempi moderni. Come abbiamo già avuto modo di parlarne nell’articolo sull’Islay Barley, i whisky di questo produttore possono legittimamente usare i termini di terroir e cuvée, visto l’uso e la miscela di malti la cui provenienza differenzia nettamente un imbottigliamento dall’altro. Per qualcuno potrà sembrare questione di lana caprina, ma si tenga conto che ai più la differenza tra un whisky e un altro sta tutta nell’età (e nel colore), e già con i NAS (e l’uso abbondante del colorante al caramello) si sono sparigliate le carte. E questo soffermandosi solo sugli aspetti più superficiali e immediati: un distillato (qualunque distillato) è il frutto di così tanti elementi di natura diversa (materie prime, conservazione, miscela, posizione, tempo…) che risulta quasi impossibile avere il controllo su tutti.

Da qui, la ricerca di un’identità precisa che non sia pleonastico campanilismo, ma vera e propria sperimentazione sul territorio, fatto di malti e acqua, di botti di invecchiamento e della loro posizione geografica.
Con questo imbottigliamento, Bruichladdich si è concentrata sui malti di provenienza scozzese, sull’invecchiamento a Port Charlotte e su un mix ricercato di botti di diversa provenienza (l’Head Distiller Adam Hannett, creatore di questo batch, è responsabile di oltre 60.000 botti).
Cosa più unica che rara, sul loro sito potete cercare la vostra bottiglia tramite il codice del batch stampigliato a lato, e scoprire esattamente di cosa sia composta: se non ne avete una per le mani, provate con la mia (18/013) e scoprite cosa esattamente stia bevendo.

Note di degustazione

Di un bell’oro carico, la dicitura Heavily Peated farebbe presagire una torba esuberante fin dal naso, e invece ecco ad aspettarci una sorpresa: vaniglia e caramello bene si innestano su questo letto di torba vegetale, con un bouquet elegante e delicato in cui la tostatura quasi non si percepisce, facendo prevalere l’aspetto più marino di Port Charlotte. I 50 gradi alcolici non pervenuti (in senso positivo).
Al palato ecco che la gradazione ci saluta baldanzosa, spingendo la torbatura a livelli più alti, bella carnosa ma ancora con una netta salinità marina. Arancia e vaniglia vanno a braccetto, danzando su una piacevole melodia limonosa con inserti speziati. Nel complesso, una miscela di aromi ben bilanciati, armoniosi, che accarezzano il palato laddove ci si sarebbe aspettati invece una virile stretta di mano: un equilibrio stupefacente nella sua eleganza.
Il finale risulta piacevolmente lungo, tostato e speziato.

Guardando la lista delle botti utilizzate (ben 78 per questo batch, con un’età variabile tra gli 8 e i 13 anni!), non si può che restare ammirati di fronte al lavoro di certosina miscelatura di ogni singolo invecchiamento per creare un prodotto finale dall’equilibrio ed eleganza davvero ammirevoli.
Eccellente.

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