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Ardbeg Isola di Islay Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Ardbeg Uigeadail

Recensione dell'Ardbeg Uigeadail, edizione eccellente del whisky più torbato di Islay.

Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 54,2%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex sherry
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: Moet Hennessy
Prezzo: € 80,60 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.ardbeg.com
Valutazione: 93/100

Nuovamente su Islay, e nuovamente un whisky torbato.
Anzi.
Per molti, il Re dei torbati: Ardbeg è infatti nota per il suo carattere catramoso, che provoca amore incondizionato (il mio) oppure ribrezzo (provate a far annusare un Ardbeg a chi non ama il whisky: è uno spasso). Con un carattere così personale e duro, o si ama o si odia, difficile trovare qualcosa nel mezzo.
Ed è una scelta premiata e riconosciuta negli anni, insignendo molti dei loro imbottigliamenti di medaglie d’oro e argento un po’ da chiunque.
E per un distilleria dalla produzione non intensiva e alla costante ricerca di nuove variazioni, non è poco.

La versione base, il 10 anni, è infatti solo la punta dell’iceberg del loro portfolio: tante sono le versioni NAS del distillato, spesso dai nomi eccentrici (Galileo, Supernova, Serendipity…), ma ognuna con il proprio carattere e nota distintiva. E ognuna di certo non lascia indifferenti.
Da apprezzare anche la scelta di non aggiungere colorante e non filtrare a freddo, che per un marchio così diffuso (il 10 si trova ormai in molti supermercati) non è affatto scontato.

Note di degustazione

Anche questa bottiglia, quindi, racchiude un whisky non filtrato a freddo e dal colore originale: l’ambra calda che scorre nel bicchiere è tutta nature, frutto dell’invecchiamento non precisato (a cercare in rete si legge dai 3 ai 15 anni!) nelle botti che hanno in precedenza contenuto bourbon e sherry.
Trattandosi di Ardbeg, al naso il fumo c’è, ma non così aggressivo come ci si aspetterebbe: torba, non catramosa e dolce, caramellata, con una nota di frutti rossi. Lo sherry direi che si sente, e ha ammansito l’asfalto tipico della distilleria, e con lo sfondo marino (siamo su Islay, no?) la paletta aromatica diventa morbida ed elegante. E pur superando i 54 gradi, l’alcol accompagna e non morde. Davvero, davvero un bell’olfatto, appagante.
Al primo assaggio, ecco che la gradazione c’è, eccome se c’è: calda, piena, ma per nulla ingombrante. Un piccolo miracolo.
Al palato, la torba fa da padrona, ma sempre con la dolcezza ad ammorbidirne gli spigoli: caramello, frutti rossi, marinità a palate, un pizzicore di spezie… il tutto oleoso, compatto, strutturato. Laddove ci si poteva aspettare un distillato rude, ci si trova con un whisky seducente, carezzevole, da farti (quasi) dimenticare che dopo devi guidare e magari è meglio non farselo doppio. A lasciarlo riposare (ed è meglio sorseggiarlo con molta calma), la nota marina si accentua, con una punta di medicinale che si aggiunge di sottofondo: davvero complesso e stratificato.
Dopo quell’oretta passata a degustarlo, i sentori ti accompagnano a lungo, sentendo il palato come avvolto da uno strato di torba ingentilita e spezie.

Una bottiglia davvero eccellente, raramente ho trovato dei NAS di questo livello: se vi piace la torba, questo whisky potrà stupirvi (e conquistarvi) senza farvi odiare da chi vi siede accanto.

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Un’altra prospettiva:
Winedharma

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