
Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 48%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: Sì
Proprietà: Diageo
Prezzo medio: € 100,00
Sito web ufficiale: www.malts.com
Valutazione: 87/100
Il 2016 ha segnato un anniversario importante per una distilleria molto nota di Islay: Lagavulin ha compiuto infatti 200 anni tondi tondi.
Una delle etichette più amate dagli appassionati, ha da sempre un posto speciale nel cuore di chi ama il whisky torbato, e un’edizione limitata per il bicentenario che non si nascondesse dietro un consueto NAS preferendo invece un invecchiamento ben preciso è scelta da apprezzare. Così come la non filtratura a freddo, ma pare che del caramello nel colore ci sia…
8 anni, esattamente la metà dell’imbottigliamento più noto, il Lagavulin 16, quindi la scelta di un distillato abbastanza giovane anche per motivi storici (in etichetta troverete una citazione dello storico vittoriano Alfred Barnard, che ai tempi apprezzò molto proprio questa espressione). Quella in oggetto è l’edizione limitata per il bicentenario (ancora reperibile online a prezzi ragionevoli), bottiglia che è poi entrata nella linea base del whisky.
Le due edizioni saranno diverse? Se mi mandate a casa quella uscita successivamente ve lo saprò dire…
Note di degustazione
Già dal colore, un giallo molto chiaro, si nota la differenza con il fratello più noto, sembra quasi vino bianco… e l’aggiunta di colorante è davvero inspiegabile!
Al naso la salinità marina è preponderante, un piacevolissimo profumo di oceano che avvolge gli altri aromi: torba, ça va sans dire, appena fumosa, frutta rossa, un pizzico di vaniglia e di pepe. E pane, quel profumo di pane lievitato che ne tradisce un po’ la giovine età.
L’oceano resta ben presente al palato, salinità accentuata che accompagna la torba calda, carnosa, più umida che bruciata, assieme ad aromi dolci e fruttati (anche frutta secca), ancora pane (e biscotti!) e una traccia agrumata: le assonanze con il 16 anni (inevitabile confrontarli) ci sono, ma in questa espressione la parte marina è molto marcata, con una dolcezza maggiore. Anche la gradazione più alta si fa sentire, aggiungendo un tocco di ruvidezza.
E, manco a dirlo, l’oceano resta presente a lungo dopo la bevuta, con un po’ di astringenza accompagnata da una dolce carnosità.
La giovinezza di sente tutta, ma fa emergere note che con la maggiore età si sono un po’ perse o attenuate: intrigante più che eccellente, se si apprezzano le note saline e iodate allora è da non perdere.
Recensioni di whisky da Lagavulin nel blog
Un’altra prospettiva:
Il Bevitore Raffinato