
Provenienza: Islay (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 43%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo: Sì
Colorazione aggiuntiva: Sì
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 89,90 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.malts.com
Valutazione: 90/100
È forse uno dei whisky più noti tra coloro che siano bevitori più che occasionali, ed essendo stato anche il primo dei whisky da me provati, non poteva che essere la bottiglia che inaugura questo mio blog.
La sua notorietà è anche merito della facile reperibilità (lo trovate in quasi tutti i supermercati, non solo nelle grandi catene) e a un prezzo più che abbordabile. [NOTA A POSTERIORI]: dopo la revisione del core range della distilleria, purtroppo questo non è più vero, il prezzo si è alzato e non è più cos’ diffuso.
Innanzitutto… come si pronuncia Lagavulin? Perché in giro avrete di certo sentito di tutto: Lagavòlin, Lagavulìn o a volte anche Laga (per quelli che vogliono dimostrare una certa confidenza quasi intima con la distilleria). Ebbene, la pronuncia corretta sarebbe Laggavoolin, che vi assicuro essere una delle più semplici da provare, specie rispetto a certi imbottigliamenti della Bunnahabhain (che già di suo è uno scioglilingua).
Una volta imparato a pronunciarlo, direi che si può anche berlo…
Note di degustazione
Versato nel bicchiere, la sua oleosità è già evidente dalle onde che lascia sul vetro, che assieme al colore scuro (complice il colorante al caramello, che le distillerie giurano sulla propria mamma essere del tutto insapore) non può che renderlo molto invitante.
Lasciato ad arieggiare il tempo dovuto (i 43 gradi di certo non richiedono grande evaporazione, e tanto meno l’aggiunta di acqua), l’olfatto si lascia accarezzare dall’aroma della torba, molto intensa e speziata, unita a note marine e a una certa dolcezza di fondo. Anche un naso poco allenato può coglierne l’eleganza, che per un prodotto di grande distribuzione è un piccolo miracolo, rendendo piacevole soffermarsi sugli aromi per coglierne l’evoluzione, cercando di percepire ogni piccola sfumatura.
Il palato rincorre in pieno i profumi del distillato: fumosità e torba vanno a braccetto assieme alle note marine, inseguite dalla dolcezza e da qualche nota di legno e cuoio. Sembra avere quasi una consistenza, l’oleosità vista nel bicchiere pare percepibile anche in bocca.
E questi sapori restano in bocca a lungo, lasciando una torba salina persistente e piacevolissima.
Ovviamente nulla posso aggiungere a uno dei whisky più recensiti in assoluto, se non che è perfetto per iniziare un percorso di avvicinamento a questo distillato, quando si cerca di comprendere quali siano le note che più si adattano ai propri gusti: se questo whisky vi appagherà, allora i torbati (e i distillati marini) fanno per voi!
Recensioni di whisky da Lagavulin nel blog
Un’altra prospettiva:
Il Bevitore Raffinato