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Isola di Skye Scozia Talisker Whisky da 0 a 50 euro

Talisker Skye

Recensione del Talisker Skye, il sostituto dell'apprezzato 10 anni.

Provenienza: Skye (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 45,8%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon
Filtrato a freddo:
Colorazione aggiuntiva:
Proprietà: Diageo
Prezzo: € 43,00 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.malts.com
Valutazione: 50/100

Dopo aver parlato del Talisker 10, mi pareva giusto trattare anche il NAS che lo ha sostituito come core range della distilleria, un imbottigliamento che porta il nome dell’isola su cui viene prodotto e che, probabilmente, nelle intenzioni dovrebbe diventare quindi la bandiera di Talisker.
Non ho nulla contro i NAS, fissarsi sull’età di un distillato per stabilirne la qualità a priori è pratica insensata: tanti sono i fattori che contribuiscono ad aromi e sapori di un whisky, e la lunghezza dell’invecchiamento è solo uno di essi. Anche perché in un NAS (che ricordo sta per No Age Statement, età non dichiarata) in realtà si possono trovare anche whisky molto invecchiati mescolati ad altri più giovani.

Un NAS quindi che, come già detto nell’articolo precedente, sostituisce come volume produttivo il fratello con età dichiarata per non mettere sotto eccessiva pressione la distilleria: probabile si tratti di una scelta limitata nel tempo, e state sicuri che prima o poi il 10 anni verrà rilanciato in pompa magna all’insegna della nostalgia e del richiamo ai bei tempi andati.
Questo Skye si trova facilmente nei supermercati a un prezzo abbordabile, quindi c’è da chiedersi se valga la pena acquistarlo (spoiler: no).

Note di degustazione

Colore come sempre farlocco per l’aggiunta di colorante, un oro non molto carico che lo distingue dal 10 anni.
Giovane già all’olfatto, dove l’influenza dei legni affumicati si sente parecchio e in modo sconnesso, viaggiando su una nota alcolica pungente e invasiva. Note dolci di vaniglia e cannella, tanto pepe (è pur sempre un Talisker, perdiana!) e un pizzico di salinità. Un mescolone non molto organico, dove alla lunga resta solo il senso di tostatura e di pepe.
Versato nel palato, ancora alcol e legni bruciati, speziatura prevalente e qualche nota di dolcezza ma meno evidente che al naso. Carattere marino un po’ sommesso, travolto dai sentori più decisi che tendono a coprire tutto.
Sul finale restano tostatura e spezie, alquanto fugaci.

Nelle intenzioni vuole probabilmente essere un’introduzione al Talisker, le note peculiari della distilleria ci sono tutte ma disomogenee, disarmoniche, la probabile predominanza di whisky più giovani ha sbilanciato gli aromi privando la bottiglia dell’eleganza del fratello ”scomparso”.
Se non conoscete Talisker e volete farvene un’idea, prendete un 10 anni che si trova ancora facilmente e lasciate perdere questo.

Recensioni di whisky da Talisker

Un’altra prospettiva:
Il bevitore raffinato

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