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Balblair Highlands Scozia Whisky dai 50 ai 100 euro

Balblair 15yo

Recensione del malto base di una delle più antiche distillerie delle Highlands, Balblair

Provenienza: Highlands (Scozia)
Tipologia: Single Malt Scotch Whisky
Gradazione: 46%
Botti di invecchiamento: Ex bourbon ed ex sherry first fill
Filtrato a freddo: No
Colorazione aggiuntiva: No
Proprietà: International Beverage Holdings 
Prezzo: € 99,90 su Aquavitae
Sito web ufficiale: www.balblair.com
Valutazione: 80/100

Ecco una distilleria di cui non si parla molto, una di quelle per così dire “minori” certo non per capacità produttiva (circa 1.800.000 litri) ma per l’evidente scarso appeal nei confronti del pubblico.
E dire che Balblair è una delle distillerie più antiche di Scozia (la seconda dopo Glenturret), fondata nel 1790 da John Ross sui terreni di famiglia a Balnagowan, e rimasta a gestione famigliare con buona fortuna (anche grazie alla costruzione di una ferrovia nelle vicinanze) fin quasi alla fine del diciannovesimo secolo. È infatti nel 1894 che l’attività viene acquistata da Alexander Cowan, commerciante di vino di Inverness, che la espande notevolmente, salvo l’anno successivo decidere di spostarla mezzo miglio a nord per trarre maggior vantaggio dalla ferrovia, piazzandola nella sede attuale a Edderton (ma continuando a sfruttare le acque dell’Ault Dearg nella sede originale, a discapito di quelle più vicine).

La produzione si ferma, come per tante altre distillerie, nel 1911, con l’ultima bottiglia che lascia i magazzini nel 1932. Dopo essere stata occupata dall’esercito durante la seconda guerra mondiale, la distilleria riapre la produzione nel 1948 grazie a Robert James “Bertie” Cumming, un avvocato di Banff, che l’acquista l’anno seguente. Bertie investe molto nella distilleria, ingrandendone produzione e magazzini, e continua a guidarla fino alla cessione nel 1970 a Hiram Walker (che in seguito fonda la Allied Distillers), che a sua volta venderà all’attuale proprietà, all’epoca Inver House Distillers, nel 1996.
Nel 2007 Balblair decide di produrre solo NAS, in cui venga indicato esclusivamente il vintage (l’anno di distillazione), salvo proprio l’anno scorso tornare all’indicazione dell’invecchiamento.
Nel portafoglio base troviamo bottiglie di 12, 15, 18 e 25 anni, oltre a una Travel Collection con gli stessi invecchiamenti tranne il 18 anni, sostituito dal 17.
Una curiosità: Balblair possiede uno dei più antichi registri contabili sulla distillazione, con la prima voce inserita da Ross stesso il 25 gennaio del 1800 che riporta “Venduto a David Kirkcaldy di Ardmore, un gallone di whisky a 1,80 sterline.”

Note di degustazione

Oro carico nel bicchiere, con riflessi ramati.
Nelle botti ex sherry ha passato solo la finitura, e sarà perché sono di primo riempimento, ma all’olfatto si sentono tantissimo: frutta matura a profusione con pesche, prugne e frutti rossi, noce moscata e un marcato accento balsamico, dolce e fresco allo stesso tempo. Quasi da farci una crostata. Trucioli di legno in sottofondo.
E la frutta resta regina anche al palato, un caldo e denso effluvio di marmellata che permea la bocca, con un tocco di caramello e una leggera puntura alcolica. Uva passa, amarene, mela rossa. Un trionfo che farebbe invidia al signor Zuegg. Molto pieno, sulla soglia della stucchevolezza. Ancora legno in controcanto, con un tocco di mandorla.
Il finale è abbastanza lungo, secco e vagamente acidulo, di legno e frutta candita.

Una bomba fruttata che, in quanto tale, può piacere molto o essere del tutto respingente. Non è ruffiano, beninteso, ma l’influsso sherried risulta forse un po’ invasivo, a scapito dell’equilibrio, ma gli amanti del genere probabilmente lo ameranno.

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Un’altra prospettiva:
Whisky Facile

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